

Google Maps usato per scoprire i tetti in amianto
L’Ufficio Ecologia grazie alla vista da satellite è riuscito ad individuare ben 220 coperture sospettate di contenere amianto. Le rilevazioni attraverso Google Maps sono partite poiché le autodenunce presentate erano poche. Sono stati ricercati i tetti grigi e su questi è stata realizzata la mappa per l’esecuzione dei sopralluoghi di verifica. I sopralluoghi hanno permesso di identificare in modo certo le coperture in amianto ed anche di valutarne lo stato di criticità. Usando poi le coordinate catastali sono risaliti ai proprietari facendo così partire 113 lettere per informare i proprietari della loro omissione di auto denuncia all’Asl. L’elenco degli edifici da bonificare comprende capannoni industriali, cascine di campagna, condomini, case singole e box auto. Nonostante le immagini da satellite di Google fossero vecchie di qualche anno sono state evidentemente sufficientemente affidabili allo scopo, ed in diversi casi è stato constatato che la bonifica dell’amianto era già stata eseguita.
